Grazie al network professionale, ho conosciuto Andrea Pesce, Founder di zeroCO2 e gli ho proposto di confrontarci sulla sua azienda e sulle sue idee in materia di sostenibilità, di cui riporto questo estratto,:
“zeroCO2 è una startup innovativa, società benefit e siamo anche certificati Bcorp.
In zeroCO2 sviluppiamo soluzioni per mitigare la crisi climatica.
Il nostro focus principale è la riforestazione: piantiamo alberi in diverse zone del mondo con l’obiettivo di generare impatto positivo tanto dal punto di vista ambientale quanto sociale. Ogni singolo albero piantato viene donato a famiglie contadine locali così da supportarle dal punto di vista economico e alimentare.
Privati e aziende possono creare vere e proprie foreste ad alto impatto sociale, con la possibilità di seguire la crescita di ogni singolo albero attraverso CHLOE il nostro esclusivo sistema di tracciamento e trasparenza che abbiamo sviluppato internamente.
Ma non è tutto. Credendo che l’educazione sia il motore dello sviluppo sostenibile, formiamo le comunità su agricoltura organica e gestione sostenibile della terra.
La nostra idea di sostenibilità nasce in Guatemala, un paese dove degrado ambientale e sociale sono strettamente collegati. Insieme al mio compagno di avventure Virgilio cercavamo un modo per creare un impatto duraturo per il territorio e le persone che lo abitano, coniugando sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Piantare alberi è stata la naturale risposta che abbiamo scelto per contrastare la crisi climatica e dare supporto alle comunità contadine è uno dei principali output.
La sostenibilità dev’essere il motore che ci spinge ad agire, la missione aziendale.
Se quando ci chiediamo “Perché stiamo facendo impresa?” la risposta è “per generare un impatto positivo”, allora siamo sulla giusta strada. Il come farlo viene in un secondo momento.
Oggi la sostenibilità aziendale deve imparare a integrare la trasparenza, la tracciabilità e la generazione di impatto positivo concreto.
L’aspetto più importante è procedere per step. Il primo punto è capire dove la propria azienda può -e deve- migliorarsi: spesso si parte proprio dall’ottimizzazione della produzione. Viene più difficile parlare di sostenibilità se non ho un prodotto davvero sostenibile. In questo, noi supportiamo moltissime aziende proprio con degli studi LCA (studio della carbon footprint) con l’obiettivo di comprendere dove andare ad agire. Una buona seconda mossa è assorbire le emissioni generate proprio attraverso la creazione di una foresta aziendale.
Certamente è più facile fare sostenibilità se si parte subito con quell’idea in testa, piuttosto che convertire i processi in un secondo momento.
Il valore più importante è senz’altro la trasparenza, divenuta fondamentale in un settore che per tanto tempo ne ha pagato l’assenza; ogni dichiarazione deve essere tracciabile e l’impatto deve essere verificabile, solo così si può avere la fiducia dei propri partner.
Inoltre penso che sia importante mettere le persone al centro di ogni progetto, la crisi climatica è superabile solo se collaboriamo prima di tutto tra esseri umani supportando chi sta vivendo questa crisi prima e peggio di noi.
La nostra cultura aziendale è una: creare impatto positivo per il pianeta e per le persone. Dai progetti di riforestazione, al luogo di lavoro, all’informazione che facciamo sui nostri canali; è tutto pensato per creare nuovi modelli di sviluppo che possano apportare impatto positivo alla vita delle persone e al nostro pianeta.
Siamo un team super dinamico e creativo, sempre pieno di idee e che non ha paura di mettersi in discussione ma neanche di prendere posizione quando serve. Siamo tutti under 30, almeno lo eravamo quando abbiamo iniziato, c’è un profondo rispetto di culture diverse (abbiamo un team con oltre 5 nazionalità diverse, non potrebbe essere altrimenti). Il tema gender equality per noi non è un tema. Siamo sulla cresta dell’onda del linguaggio inclusivo, e questo diverte tutti.
Nel 2022 vogliamo continuare il percorso intrapreso, andando ad incrementare ulteriormente il numero di alberi, progetti e partnership, arriveremo a oltre 600 mila alberi, a pensarci abbiamo superato ogni più rosea aspettativa su di noi e sul progetto.
Ci impegneremo a trovare soluzioni sempre nuove e più efficaci per mitigare la crisi climatica. Come ad esempio il ripopolamento delle praterie di Posidonia che abbiamo lanciato poche settimane fa in Sardegna.
Lanceremo 5 nuovi progetti in altrettanti luoghi del Pianeta continuando a generare impatto ambientale e sociale, arriveremo così a oltre 10 regioni diverse”.
All’inevitabile mia domanda sui consigli per fare impresa, Andrea ce ne dà 3:
“1: fai della sostenibilità la tua missione, non un aspetto secondario della tua azienda.
2: la tua azienda è fatta dai tuoi collaboratori, una squadra affiatata può arrivare ovunque.
3: cerca sempre l’innovazione e il miglioramento anche se questo ti porterà a fare tanti errori, è soprattutto sbagliando che si impara”.